ICONE

Princess Glam Street AI 20/21

La collezione, ispirata all’abito da sposa stile princess di mia mamma (tipicamente anni ‘80 nel volume), si sviluppa sull’idea di creare al contrario una silhouette aderente nel corpo ma che mantiene la stessa enfatizzazione nelle spalle. Volume che ritroviamo soprattutto nelle linee degli abiti della scena glam rock, come quelli di David Bowie e Debby Harry. A questi elementi si aggiungono quelli estrapolati dalla moda street contemporanea in modo che l’intera collezione sia pensata per vestire una donna dal chiaro appeal moderno e urbano ma allo stesso tempo femminile e sensuale.

Per far questo ho utilizzato tessuti diversi tra loro come ad esempio la felpa e l’organza, il jeans e la lana, uniti questi a tessuti glitterati per richiamare il mondo glam degli anni ‘80. I capi che la compongono sono dunque il frutto di questa unione contrastante, dove street e classic, anche sartorial, si contaminano reciprocamente e convivono insieme prendono quindi spunto dal passato ma si proiettano per vivere i nostri giorni.

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Air Dress – Medit Summer Fashion

Quest’anno il mio compleanno, il 28 Luglio per chi non lo sapesse, è stato un giorno del tutto da ricordare. Per la prima volta infatti, nel corso della mia carriera da Fashion Designer, ho deciso di mettermi in gioco e ho partecipato ad un contest intitolato “Medit Summer Fashion”, la cui finale si è svolta appunto, a Mesagne (in piazza Orsini del Balzo)  il giorno del mio compleanno.

Il contest, ideato dalla Signora Antonella Parziale, prevedeva l’ideazione di 3 abiti ispirati al tema “Acqua, Terra e Aria” e la realizzazione di uno di essi che avrebbe sfilato nella serata finale nella sezione Stilisti Emergenti.

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Mini Dress ispirato al tema dell’ ACQUA © Leonardo D’Anzi Fashion Designer

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Tuta ispirata al tema della TERRA © Leonardo D’Anzi Fashion Designer

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Long Dress ispirato al tema dell’ ARIA © Leonardo D’Anzi Fashion Designer

L’abito da realizzare, scelto dalla giuria, è stato proprio quest’ultimo ispirato all’Aria. L’ispirazione per questo abito è nata a seguito di un volo in aereo, l’idea infatti è quella di un abito ispirato ad una donna-eroina, come quelle che si vedono nei fumetti, che sfrutta “il potere del Volo” per svolazzare tra le nuvole ed il cielo. Qualcosa che ha a che fare quindi con la fantascienza, o più romanticamente legata ad un Sogno. Un pò come accade nel video “Sign of the Times” di Harry Styles, in cui il protagonista alleggerito da ogni pensiero è capace di volare. La scelta dei colori è indicativa del fatto che l’aria non ha colore, ma al tempo stesso per me può averne tanti, in base a quello in cui si riflette, ad esempio in questo caso un grattacielo, delle nuvole ed il cielo.

Proprio per questo ho scelto di partire da un body, che richiama appunto le tute delle eroine dei fumetti e si colora di una delle tante sfumature del cielo, e completarlo con dell’organza, superleggera e trasparente per rimandare all’impalpabilità dell’aria, dall’effetto un pò cangiante, proprio per poter riflettere il colore del body di sotto.

La scelta di realizzare il corpetto del body in maniera abbastanza sostenuta, tramite anche l’utilizzo di stecche è stata fatta per rimandare alla struttura dei grattacieli, a cui è stato applicato un taglio obliquo, ispirato ad alcune sezioni delle vetrate, da cui nasce il volant di organza, come fosse appunto una nuvola che si riflette su di esso. Ecco perché ho scelto l’organza, invece di un altro tessuto, proprio perché è maggiormente adatta per creare il volume e la consistenza delle nuvole.

Inoltre la scelta dei tessuti è stata fatta per creare un contrasto tra un tessuto sicuramente più casual, qual’è il cotone, ed uno più raffinato com’è l’organza. Collocando così l’abito in una via di mezzo tra “abito di alta moda” e “abito prêt-à-porter”.

 

L’abito è composto da un body, tagliato in vita, in cotone rasato lucido strech, di peso leggero e dalla vestibilità aderente. Il cui corpetto è doppiato internamente con l’organza a cui è stata aggiunta la tela tarlatana e le stecche, rifinite con il nastro di sbieco in raso, per dargli maggior sostegno.

Sul body è montato un gonnellone in organza, di peso super leggero e dalla consistenza che crea un effetto trasparenza. Il modello del gonnellone è svasato per creare un movimento fluttuante e per aumentarne il volume; questo è chiuso sul fianco “a portafoglio”, dando vita così ad un profondo spacco laterale.

La parte superiore dell’abito è invece più ricca, il monospalla infatti è un doppio volant, con delle pieghe, inserito nel taglio obliquo del corpetto che va dal centro, sia del davanti che del dietro, fino ad arrivare in vita ed è dello stesso tessuto, e caratteristiche, della gonna. La parte del corpetto sotto il volant, infine, è anch’essa doppiata esternamente in organza per creare un effetto di continuità tra questo ed il gonnellone.

La realizzazione capo ha avuto luogo interamente presso l’Accademia di moda “De Rubertis”, che ha sede a Taranto, in cui sto seguendo un corso di formazione professionale di Modellistica e Sartoria Artigianale donna. L’abito è stato supervisionato interamente, per quanto riguarda la parte modellistica e la sua confezione, dalla docente Floriana Marinelli, che ringrazio nuovamente e pubblicamente.

L’impeccabile manodopera del capo è riuscita a risaltare in maniera esemplare sulla passerella, grazie anche alla professionalità e all’eleganza, raffinata ma al tempo stesso moderna, della modella Serena Venere che ha saputo interpretare alla perfezione il significato che il vestito aveva in se.

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La modella Serena Venere mentre sfila durante la finale del contest

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La modella Serena Venere mentre sfila durante la finale del contest

Indipendentemente dall’esito, che non mi ha visto trionfare sul podio, l’esperienza è stata molto bella perchè mi ha permesso di conoscere altri giovani stilisti emergenti (Marta Maggioni, Marianna Ferraro e Maria Grazia Di Donato) che come me hanno la stessa passione, formazione ed esperienza nel campo del lavoro, con cui abbiamo stretto un bel legame di supporto e confronto. E ho conosciuto inoltre una grande icona di stile: Antonia Dell’Atte (musa fin dagli esordi di Giorgio Armani, che sapete essere il mio più grande punto di riferimento per quanto riguarda il mio lavoro), da cui ho ricevuto anche i complimenti per il mio abito.

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Emozionante passerella finale con la modella Serena Venere

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Con le altre Stiliste Emergenti: Marta, Marianna e Maria Grazia

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Con Antonia Dell’Atte e Marianna

Successivamente all’evento del 28 Luglio, ho deciso di realizzare uno shooting fotografico, i cui scatti sono a cura di Angelo Iacobellis, Ingegnere e Architetto, dalla mente creativa e con una forte passione per la fotografia. La protagonista dello shooting è la modella Carmen Perrone che ha interpretato il ruolo di una moderna Eroina Glamour in un tardo pomeriggio d’estate gradevolmente ventilato.

Posto qui di seguito i vari scatti e augurandovi una buona visione vi do appuntamento al prossimo post.

Leo!

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Shooting fotografico, Model: Carmen Perrone / Photographer: Angelo Iacobellis

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Shooting fotografico, Model: Carmen Perrone / Photographer: Angelo Iacobellis

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Shooting fotografico, Model: Carmen Perrone / Photographer: Angelo Iacobellis

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Shooting fotografico, Model: Carmen Perrone / Photographer: Angelo Iacobellis

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Shooting fotografico, Model: Carmen Perrone / Photographer: Angelo Iacobellis

 

#GoGiorgioGO

Chi mi conosce davvero sa qual’è il mio punto di riferimento nel campo della moda, che mi ha fatto avvicinare a questo mondo, che spesso nomino e lodo. A tutti quelli che invece non mi conoscono e vorrebbero sapere chi è la mia fonte d’ispirazione costante o chi è secondo me il miglior stilista della storia rispondo senza ombra di dubbio: Giorgio Armani!

Per questo oggi, in onore dei suoi 80 anni, ho deciso di dedicare questo mio post interamente al Re della moda italiana “King Giorgio”.

Noi addetti ai lavori conosciamo il motivo principale per cui Armani viene menzionato nei libri di storia della moda, ma sono sicuro che molti semplici appassionati di moda non sanno il perchè questo stilista è stato da molti ritenuto geniale, a tal punto da guadagnarsi nell’ aprile del 1982 la copertina del Time. Il merito di Armani è stato quello di “destrutturare” il capospalla per eccellenza: la giacca.

Copertina Time Aprile 1982

Copertina Time Aprile 1982

Per farvi capire cosa s’intende per “giacca destrutturata” credo sia giusto utilizzare proprio le sue parole tratte da un articolo intitolato La giacca primo amore in “Il Venerdì di Repubblica” del 18 Agosto del 2000:

“La mia piccola cruciale scoperta consiste nell’aver concepito un indumento che cade con un’inattesa naturalezza. Ho sperimentato nuove tecniche, come rimuovere l’imbottitura e la controfodera. Ho mutato la disposizione dei bottoni e modificato radicalmente le proporzioni. ciò che prima era considerato un difetto è diventato la base per una nuova forma, una nuova giacca. Ho costruito un tipo di giacca rilassata, informale, meno rigorosa, che lascia intuire il corpo e la sua sensualità”

(Giorgio Armani, 2000)

Antonia Dell'Atte, Testimonial Giorgio Armani negli anni '80

Antonia Dell’Atte, Testimonial Giorgio Armani negli anni ’80

Possiamo definire la “giacca destrutturata di  Armani” un capo iconico della storia della moda,  destinata ad evolversi in continuazione e ad essere quindi tra i capi di punta delle sue collezioni.

Giacca destrutturata

Giacca destrutturata

Questa sua visione rilassata e poco costrittiva della moda è uno dei motivi principali per cui me lo ha fatto apprezzare fin da subito, a cui va aggiunto l’impronta essenziale data al suo stile, l’assenza di eccessi e l’estrema raffinatezza ed eleganza del suo lavoro.

Ed è infatti sopratutto in fatto di eleganza e raffinatezza che, secondo me, eccelle. Le linee di Armani sono diverse ed eterogenee, (linee pensate per la donna, l’uomo e i bambini; di arredo per case e alberghi; di cosmetica, occhiali e dolci) ma è Armani Privè quella più significativa in fatto di eleganza. Una linea che fa sognare tutte le donne, e noi uomini se vediamo una donna vestita in questo modo (o per lo meno a me fa questo effetto), che fa apprezzare il made in italy e l’artigianalità italiana in tutto il mondo. Tra le ultime collezioni Privè ho apprezzato molto quella spring 2013. Impresso nella mia mente infatti è ancora, a distanza di anni ormai, l’abito rosso di chiara ispirazione etnica che ha chiuso la sfilata.

Armani Privè Spring 2013

Armani Privè Spring 2013. Photo credit: Vogue.it

La linea fall 2013 per la sua delicatezza e leggerezza. Un vero soffio di eleganza nelle tinte di nude, cipria e rosa pastello.

Armani Privè fall/winter 2013. Photocredit: Armani fb page

Armani Privè Fall 2013. Photo credit: Armani fb page

E ovviamente l’ultima, fall 2014, in cui la passione ha dominato e la passerella si è tinta di rosso e di nero.

Armani Privè Fall 2014. Photo credit: Armani fb page

Armani Privè Fall 2014. Photo credit: Armani fb page

Lo stile di Armani si può racchiudere quindi in due aggettivi: essenziale e raffinato. Io mi ci rivedo molto in questo suo stile pulito ed infatti la maggior parte dei miei lavori si muovono in questa direzione. Ragion per cui sarebbe per me un sogno, un giorno, conoscere e collaborare con lui.

Per farvi iniziare a conoscere il mio stile, e il mio modo che ho di concepire la moda, concludo questo mio piccolo post tributo mostrandovi due miei abiti che, traendo spunto dalle linee Armani Privè, vogliono rendere omaggio a questo grande artista. Abiti pensati per una donna guerriera, passionale e regina del mondo, che si nutre della forza e dei colori della savana per apparire bellissima e sicura di se.

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Vi piacciono? Fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto

Leo